Conversazione con Gilberto Salmoni
Mercoledì 29 gennaio, alle ore 18.00 presso la Casa della Memoria (Via Livornese, Empoli)
In occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria 2020, la Biblioteca comunale “Renato Fucini” di Empoli, in collaborazione con l’ANED Associazione Nazionale Ex-Deportati, ospita presso la Casa della Memoria l’incontro con Gilberto Salmoni, presidente di Aned Genova.
Salmoni fu deportato all’età di 16 anni, prima internato a Fossoli, poi a Buchenwald, dove riuscì a rimanere sempre insieme al fratello maggiore. Scomparvero invece ad Auschwitz la madre, il padre e la sorella.
Dietro insistente invito della Fondazione che cura la memoria di quel Lager Salmoni è tornato due volte a Buchenwald e nella vicina Weimar, maturando la curiosità di approfondirne la storia.
Dopo anni di silenzio, anche per il timore di non essere creduto, oggi Salmoni ha scritto alcuni libri sulla sua esperienza e più in generale sulle atrocità del genocidio nazista, e accetta di raccontare le atrocità vissute perché la gente ed in particolare i giovani conoscano i fatti accaduti.
Occupandosi, negli ultimi anni dell'Associazione Ex Deportati italiani (ANED), visitando altri lager nazisti e confrontandosi con gli ormai pochi sopravvissuti, si è reso conto delle particolarità del campo di Buchenwald rispetto agli altri. Questo lo ha incuriosito e portato ad approfondirne la storia, nei suoi due libri più noti: “Una storia nella storia. Ricordi e riflessioni di un testimone di Fossoli e Buchenwald” (Fratelli Frilli Editori, 2012) e “Buchenwald. Una storia da scoprire” (Fratelli Frilli Editori, 2016).
"(A Buchenwald) sentivi di essere vicino a uomini di alto livello, non con riferimento al ruolo che avevano avuto, ma per come si comportavano: erano persone come te. Il ruolo di prima era cancellato e sentivi una vicinanza che ti dava una forte carica. Lo vedo adesso. Allora non lo percepivo. Sentivo che eravamo legati allo stesso destino, che avevamo lo stesso nemico e cercavamo di fare il possibile per aiutarci".
Queste riflessioni scorrono sotterranee lungo tutto il racconto della sua esperienza di internamento a Fossoli e Buchenwald, rievocata con la freschezza e l'immediatezza dello sguardo del ragazzo di allora e filtrate dall'esperienza di oggi. Nel testo prendono vita episodi di un passato lontano, affiorano volti di persone care e di sconosciuti, risuonano frammenti di dialogo evocati dalla parola fluida e precisa dell'autore, in un testo dove tutto, anche l'appendice documentaria, vuole testimoniare la grande tensione verso ideali di giustizia, libertà e uguaglianza che avrebbero dovuto animare la nuova società uscita dalla guerra.
Per informazioni:
Biblioteca comunale “Renato Fucini”
0571/757840
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