La biblioteca della memoria. Roberto Neri
Sabato 27 maggio ore 17,30 alla Casa della Memoria di Empoli, presentazione del libro:
Marcia verso la dittatura. Cronaca quotidiana dell'avvento del fascismo (16 aprile - 31 ottobre 1922) di Roberto Neri
Edizioni L'Ancora (Viareggio), 2022
Intervengono
Alessio Mantellassi, Presidente del Consiglio comunale di Empoli
Gianluca Lacoppola, Coordinatore Cgil Empolese Valdelsa
Roberto Franchini, Presidente Anpi Empoli
Letture a cura di Liana Pausa
Sarà presente l’Autore
L’esigenza personale di seguire e capire, giorno dopo giorno, la rapida e brutale ascesa fascista al potere, mi induce a proseguire una ricerca precedente, raccontando qui il semestre del 1922 che preparò la marcia su Roma e la consegna del nostro Paese alla dittatura. Elencando questi fatti spesso “minori” o di valenza locale, spero anche di far rivivere la memoria di tante vittime che Mussolini condannò all’anonimato, cancellando i crimini squadristi non appena insediato a capo del Governo. Oltre a custodire il ricordo di centinaia di democratici assassinati, e di molte migliaia di destinatari di atti orrendi, vorrei con questa cronologia rendere loro quella giustizia che manca tuttora. Questi miei resoconti terminano una settimana dopo la Marcia su Roma, quando fu chiaro che la prevaricante ideologia del partito di Mussolini si era ormai fatta Stato. Da quel momento un’altra cronologia, ben più autorevole, ricca, basata su fonti di prima mano, e partecipata in prima persona (purtroppo per l’Autore) fu raccolta; sto parlando di “Un anno di dominazione fascista”, elenco dei crimini perpetrati a partire dal giorno dopo la marcia su Roma fino a tutto il 1923, scritta dall’onorevole Giacomo Matteotti.
Prima di affrontare i mesi cruciali del 1922, un brevissimo sunto dell’anno precedente, quando i fascisti assassinarono oltre 400 democratici, occuparono indisturbati per giorni alcune città, effettuarono almeno 1500 violente azioni di gruppo causando migliaia di feriti, applicarono la tortura e ricorsero a degradanti sevizie contro gli oppositori più riottosi. Sempre indisturbati, nel 1921 squadristi armati cacciarono circa 200 amministrazioni comunali democraticamente elette, e a forza di roghi, distruzioni, olio di ricino e bastonate avviarono l’azzeramento della vasta e ricca rete formata da cooperative, sindacati, partiti e movimenti nati dalla diffusione di ideali umanitari e richieste di progresso sociale dell’Ottocento. Intanto governo, forze dell’ordine e sistema giudiziario perlopiù non perseguirono i fascisti applicando la legge, ma lo fecero invece con sistematico accanimento nei confronti dei loro oppositori. Essi, sparsi in cinque o sei partiti, in disaccordo sul contrasto allo squadrismo, nel 1921 e 1922 non fecero fronte comune, facilitando così l’affermazione del movimento fascista, benché minoritario quanto a peso elettorale. L’impennata dell’azione squadrista, avvallata dallo Stato e sovvenzionata da buona parte degli imprenditori, costrinse già in quegli anni vari antifascisti alla clandestinità o all’espatrio; costoro, incrollabili democratici, riuscirono ad avviare ed organizzare già dal giorno dopo la salita di Mussolini al potere quella rete di oppositori che fu la base della nostra Resistenza, la quale nel 1943 si fece trovare pronta per restituire libertà e onore all’Italia.
L'autore. Roberto Neri, nato in provincia di Bologna, vive a Trieste con la moglie Liana Pausa. È laureato in Storia, ha svolto varie professioni, coltivando sempre però la passione per lo studio del passato, per l'arte e per i viaggi. Di recente si è occupato di raccogliere le notizie di cronaca che documentano la violenta quanto illegale affermazione del fascismo.