Sabato 05 novembre 2022 ore 17.30 al NUOVO TEATRO PACINI di Fucecchio nuovo appuntamento con la Rassegna letteraria "Futura. Scrittori in rete" con il
Reading con Antonio Pascale
Storie del mondo e dei sentimenti attraverso le piante
Tratto da La foglia di fico. Storie di alberi, donne e uomini
(Candidato Premio Campiello, Premio Strega e Premio Pozzale)
Einaudi
Il libro. - C’è in questo libro l’invenzione di una forma, felicissima e leggera: il racconto in fiore, dove ogni uomo si staglia come un albero, a braccia aperte sotto il cielo.
Illustrazioni di Stefano Faravelli
Al mondo esistono gli esperti di piante ed esistono gli scrittori: poi esiste Antonio Pascale, appassionato conoscitore della natura, uno dei narratori più apprezzati della sua generazione. Come nessun altro sa interrogare le piante, ascoltandone la storia e l’intrinseca bellezza. In una sorta di oroscopo botanico, ecco venir fuori una ramificazione di storie, intrecciate come l’edera, antiche come il grano, contorte e nodose e belle come i tronchi di ulivo… Storie di donne e di uomini, ora divertenti ora tragiche, seguendo il ciclo spontaneo della natura umana, contraddittoria e vitale.
Venite allora, entrate, sotto l’ombra dei rami in fiore: qui ci siete voi.
«Siamo fortemente, biologicamente, legati alle piante, ma incredibile, pur parcheggiando le macchine sotto le loro chiome, bruciando il legno, mangiando i frutti, pur facendo questo ed altro, non le conosciamo: peccato, nelle loro radici c’è la nostra eredità, nei tronchi una nota del tempo (atmosferico e cosmico) che dovremmo ascoltare».
Cosa racconta questo libro? Senza tanti aggettivi e in poche righe. Di un uomo che più vive più dimentica, più desidera più si deprime, più legge e apprende, più si ritrova confuso e impaurito: un po’ come tutti. Per questo cerca qualcosa di stabile, dei punti di orientamento ben visibili. Solo che lui, a differenza di tanti, si rivolge alle piante. In fondo, queste magnifiche creature sono qui da molto prima di noi e saranno le ultime a morire. Le piante sono dei fari, racchiudono simboli millenari, essenziali, nitidi. Riescono a sfidare le avversità e quindi ci offrono un modello di resistenza, perché con coraggio mettono in mostra la potenza delle contraddizioni: il desiderio di vivere e amare (espresso dal ciliegio) che procura ansia e insicurezza, la forza (della quercia) che ci può abbandonare all’istante, buttandoci nello sconforto; e poi il grano, che ci ha permesso di arrivare fin qui, per quanto sia proprio la gramigna a ricordarci che certi caratteri selvatici non si domano. È una sorta di botanica dei sentimenti: d’altra parte le piante sono uno strumento d’eccezione per affrontare la nostra contorta, divertente, intricata natura: somigliano a noi più di quanto avremmo mai creduto.
Siamo sicuri, questo libro vi piacerà. Un po’ perché nei party potrete fare bella figura raccontando la storia millenaria dell’ulivo, un po’ per l’intreccio tra piante e uomini, un po’ per le figure femminili così particolari, ma soprattutto perché queste storie parlano di voi. Mai sottovalutare le spine dei cactus né le prodezze di un ciliegio in fiore, soprattutto se appoggiato al suo tronco Antonio Pascale ha scritto il libro più importante della sua carriera.
L'autore. - Antonio Pascale, è nato a Napoli nel 1966, è vissuto a Caserta, poi a Roma dove lavora. È scrittore saggista, autore teatrale e televisivo e ispettore presso il MIPAAF. Ha pubblicato, tra gli altri, La città distratta, Ritorno alla città distratta, La manutenzione degli affetti, Passa la bellezza, Scienza e sentimento, Le attenuanti sentimentali e Le aggravanti sentimentali. Collabora con «Il Mattino», «Il Foglio», per cui dirige il bisettimanale di agricoltura «Agrifoglio», «Rivista studio», «Link idee per la tv», «Mind», «Le Scienze», «Limes» e ha un blog sul Post. Si occupa di divulgazione scientifica.